[UX-Conf 2023] Ecodesign e digitale responsabile: strumenti e standard

Questo articolo ripercorre la conferenza di Christophe Clouzeau, responsabile della divisione ecodesign di Temesis, durante la prima edizione di UX-Conf – Human First che si è tenuta a Parigi nel 2023. Si concentra su ecodesign e tecnologia digitale responsabile.

Esperto di Green-UX ed Ecodesign digitale presso Temesis da 4 anni, Christophe Clouzeau nutre da più di 15 anni un particolare interesse per l'impatto ambientale e sociale della tecnologia digitale. La sua introduzione si basa quindi su un’osservazione allarmante: l’umanità deve affrontare 3 enormi sfide: il riscaldamento globale, l’estinzione di massa delle specie e l’esaurimento delle risorse naturali.

 

L'impatto del digitale in Francia

Secondo i metodi di calcolo, la popolazione francese presenta a impronta di carbonio circa 10-11 tonnellate di CO2 a persona (calcola il tuo cliccando QUI). L'obiettivo definito dall'art Gli accordi di Parigi alla COP 2021 è ridurre questa impronta a 2 tonnellate. Ma in un momento in cui il sistema produttivo è molto elevato, dividere la nostra impronta di carbonio per 5 sembra molto complesso.

ilimpronta ambientale digitale è in costante aumento. Se non ci saranno cambiamenti, infatti, dovrebbe raddoppiare nei prossimi 15 anni. 

 

Come viene distribuita questa impronta digitale?

  • I terminali utente e utenti Internet : è qui che i consumi sono più elevati in termini di consumo di energia, gas serra, rifiuti, acqua e risorse. Infatti, dal 70% all’80% di questi impatti sono legati all’estrazione delle risorse (selezione, componenti puri, trasformazione, assemblaggio, consegna, ecc.).
  • I infrastruttura di rete (obiettivi, fibre, satelliti, ecc.).
  • I server di servizio ospitato in data center o data center.

 

Consumo digitale: prima e dopo?

Questa impronta è giustificata alla luce degli sviluppi? I nostri usi si sono davvero evoluti?

Secondo Christophe Clouzeau non è così. Infatti, nel 1995, il peso di una pagina web era di 14 KB rispetto ai 2300 KB del 2022. Denuncia così “un mondo digitale obeso”, e porta in particolare l'esempio del sito GIEC che consuma più di 7 MB per pagina con più di cento le richieste inviate. 

Obiettivo da realizzare: limitare l’obsolescenza programmata.

Ma cosa abbiamo a disposizione per agire? 

 

Il desiderio di eco-design: strumenti, guide e standard

gli strumenti

Esistono vari strumenti che consentono di misurare l'impronta ambientale a diversi livelli (front, back, cloud, server, in produzione e su ambienti di sviluppo). 

Le leggi

Una tabella di marcia “digitale e ambiente” ou “Tecnologia verde” è stato istituito dal governo per far convergere la transizione digitale ed ecologica. 

In termini di leggi, la più conosciuta è l'AGEC (legge antispreco per un’economia circolare). Risalente al 2020, dà a "indice di riparabilità"

Pubblicato nel 2021, il Legge REEN (riduzione dell’impronta ambientale della tecnologia digitale) dà una direzione per tutte le professioni digitali: quella di arricchirsi con il RGESN (quadro generale per l'eco-progettazione dei servizi digitali). Per il momento questa legge non è vincolante. Tuttavia, è probabile che ciò si intensificherà con i mezzi di controllo in relazione alla sua attuazione. Inoltre, sul mercato, le comunità con più di 50 abitanti sono tenute a stabilire una roadmap digitale responsabile entro il 000° gennaio 1. 

In un approccio globale, il W3C (World Wide Web Consortium) aggiunge un asse di eco-design con linee guida attualmente in fase di revisione pubblica.

Guide e repository

Christophe Clouzeau ha presentato una selezione di guide e standard basati su 3 approcci: 

L'ultimo citato, RGESN (Quadro generale per la progettazione ecocompatibile dei servizi digitali), viene aggiunto ai repository esistenti: 

  • RGAA (accessibilità)
  • RGPD (regolamento sui dati personali)
  • RGS (Sicurezza)
  • RGI (interoperabilità)
  • R2GA (gestione archivi)

Pertanto, il RGESN contiene 79 criteri suddivisi su 8 temi: strategico, specifiche, architettura, UX, UI, front, back e hosting. Copre quindi l'intera implementazione di un processo aziendale. Questo quadro è utile prima di un progetto (prendendo conoscenza), durante la sua attuazione (verificando che i criteri siano rispettati), ma anche durante la sua esecuzione (per valutare il livello di conformità e maturità). Da marzo 2024 il framework beneficerà di un aggiornamento con criteri aggiuntivi riguardanti algoritmi e intelligenza artificiale.

Per concludere

Questa conferenza mirava a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'attuale situazione ambientale. Christophe Clouzeau ha sottolineato l'importanza di passare a una tecnologia digitale più responsabile. Tuttavia, nonostante l’apparente implementazione di vari strumenti, la transizione verso la progettazione ecocompatibile rimane una sfida. 

Infine, conclude: “Il mercato c'è, la legge c'è, il quadro c'è, le guide alle migliori pratiche e anche gli strumenti. Quindi: provaci. #yapluka!”.

 

 

Florine Auffrait, Ricercatore UX presso UX-Republic

 

 

 

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