Costruire fiducia attraverso l'accessibilità: spunti da UX-Conf Belgio 2025

Tenutasi il 3 giugno a Bruxelles, la UX-Conf Belgium ha riunito un pubblico eterogeneo di professionisti dell'esperienza utente (UX) ed esperti di design digitale per esplorare una delle sfide più urgenti del settore oggi: l'accessibilità. Attraverso un discorso di apertura e una tavola rotonda, i partecipanti hanno riflettuto sulle dimensioni umane, organizzative e tecniche della creazione di esperienze digitali che includano davvero tutti.

“Una società inclusiva ha bisogno di un’identità affidabile”, ha affermato Thijs Degheldere, Progettista di prodotto presso itsme, nel suo discorso di apertura. Con questo, si è dato il tono alla serata, incentrata sul rendere l'accessibilità un pilastro fondamentale di una progettazione digitale responsabile ed efficace.

UX-conf Belgio

Keynote: “Come itsme sta aprendo la strada all’accessibilità digitale”

Lanciato nel 2017, itsme è diventato una soluzione di identità affidabile utilizzata su oltre 3,000 piattaforme in 17 paesi, consentendo agli utenti di accedere ai propri servizi bancari, confermare i pagamenti e condividere dati personali in modo sicuro. Thijs ha condiviso dati significativi: un aumento di cinque volte delle interazioni digitali con i servizi governativi, un aumento del 25% delle conversioni dei pagamenti e una riduzione del 26% delle frodi, a dimostrazione del fatto che il design inclusivo può avere un impatto concreto.

Ma le statistiche da sole non rendono un prodotto accessibile. "Ogni decisione di design ha il potenziale di includere o escludere gli utenti", ha ricordato Thijs al pubblico. Ecco perché nel 2022, itsme ha ricostruito la sua app da zero per sfruttare appieno le funzionalità di accessibilità native su iOS e Android. E sebbene le WCAG rimangano un utile punto di riferimento, Thijs ha sostenuto che i loro limiti richiedono un approccio più incentrato sull'uomo, passando alle APCA, che si basano sulla percezione visiva umana.

Accessibilità in itsme significa anche coinvolgere gli utenti con disabilità fin dall'inizio, co-progettare con esperti e semplificare l'esperienza con un approccio "less is more". Il team ha introdotto elementi motivazionali per comunicare chiaramente il valore e la facilità d'uso dell'app, soprattutto per le persone con scarse competenze digitali.

Altri sforzi includono progetti di ricerca dedicati, come il miglioramento dell'usabilità per gli utenti con disabilità intellettive o la promozione della partecipazione politica per le persone con disabilità.

Il punto chiave? L'accessibilità non dovrebbe essere considerata una casella da spuntare: è una mentalità radicata nell'inclusione. Non si tratta solo di rispettare normative come l'European Accessibility Act o gli standard WCAG, ma di integrare l'accessibilità nel modo stesso in cui concepiamo il design digitale.

E, cosa importante, un prodotto accessibile non garantisce automaticamente un servizio accessibile. L'accessibilità inizia con la garanzia che il servizio stesso sia inclusivo e utilizzabile da tutti: solo allora possiamo creare prodotti che siano davvero utili a tutti.


Tavola rotonda: "Libera il potere della tua accessibilità digitale"

La tavola rotonda, Libera il potere della tua accessibilità digitale, ha riunito un gruppo di esperti: Monika Bachul (Content Product Owner presso STIB), Stefano Rigano (Progettista capo del prodotto presso Odoo), Thijs Degheldere (Product Designer presso itsme®) e Arnaud Poffé (Lead UX/UI Designer e specialista in accessibilità presso UX-Republic), moderato da Maude Van Rymenant (Progettista capo di prodotti presso UX-Republic).

"Investire nell'accessibilità significa investire nella società", ha affermato Stefano Rigano. In Odoo, il creatore di siti web offre agli utenti flessibilità, ma può anche presentare problemi di accessibilità. Per aiutare, la piattaforma segnala problemi di base come la mancanza di tag H1. Tuttavia, come ha osservato Stefano, non tutto è facile da rilevare automaticamente: alcuni aspetti richiedono maggiore consapevolezza e capacità di giudizio.

Monika Bachul condiviso STIB'Un approccio graduale. Si concentrano sull'accessibilità durante tutto il processo: formazione del team, scelte di design accessibili, feedback diretto da parte degli utenti e persino test regolari con un utente ipovedente. "È facendo un piccolo passo in ogni fase che l'accessibilità diventa parte della cultura aziendale", ha spiegato.

Per Arnaud Poffe, l'accessibilità non è un optional o un'aggiunta finale. "È lo standard", ha sottolineato. Ha indicato tre ingredienti essenziali: collaborazione, parlare un linguaggio comune e utilizzare un solido sistema di progettazione. Quando l'accessibilità è integrata fin dall'inizio, i team non hanno bisogno di tornare indietro e correggere continuamente i problemi in seguito.

Per quanto riguarda i contenuti, Monika ha discusso la sfida di avere più collaboratori con stili di scrittura diversi. Per garantire chiarezza, il suo team ha sviluppato un sistema di progettazione dei contenuti che include linee guida come "immagina di rivolgerti a un quattordicenne" o "indica chiaramente dove va il collegamento ipertestuale", invece di usare termini vaghi come "clicca qui".

Thijs ha anche posto l'attenzione sulle sfide che gli sviluppatori devono affrontare: testare con diverse tecnologie assistive e in scenari di utilizzo reali. Ha sottolineato l'importanza di una comprensione tecnica condivisa e di una collaborazione fluida all'interno dei team.

Ha anche introdotto il concetto di accessibilità "glocale", ovvero pensare globalmente e agire localmente. "Un'unica soluzione non funziona", ha affermato. Ogni paese ha le proprie leggi, la propria maturità digitale e i propri livelli di fiducia. Ecco perché i servizi inclusivi devono essere progettati con un forte senso del contesto locale, un aspetto che Itsme ha accolto come parte della sua filosofia progettuale.

L'accessibilità come mentalità, non come lista di controllo

Le conversazioni a UX-Conf Belgium 2025 hanno chiarito un punto: l'accessibilità non è solo un requisito tecnico o una casella di controllo legale, ma una mentalità radicata nell'inclusione, nell'empatia e nella responsabilità. Dalla progettazione con utenti reali in mente all'adattamento ai contesti locali, le esperienze digitali di maggiore impatto provengono da team che danno priorità all'accessibilità fin dall'inizio. Quando affrontiamo l'accessibilità non come un ripensamento, ma come un principio di progettazione fondamentale, non ci limitiamo a migliorare i prodotti, ma costruiamo un mondo digitale più equo per tutti.

 

Aki Matsunaga, progettista UX/UI e progettista di prodotto presso UX-Republic